Olio Extravergine, l’importanza di valutarne la sua provenienza

L'olio extravergine di oliva è senza alcun dubbio il condimento più amato e utilizzato in cucina. Viene apprezzato soprattutto per il suo sapore intenso e per le sue proprietà benefiche.

Un aspetto che, però, non bisogna mai sottovalutare quando si acquista questo prodotto è la sua provenienza, fattore che influisce in maniera determinante sulla sua qualità.

Vediamo, quindi, perché la provenienza di un olio extravergine di oliva è così importante e quali sono i mezzi che abbiamo a disposizione per poter valutare tale aspetto.

Un elemento chiave nella scelta di un olio extravergine di oliva di qualità: la sua provenienza

possiamo considerare di qualità un olio extravergine di oliva esclusivamente quando viene prodotto utilizzando esclusivamente olive sane e fresche, che vengono pressate a poche ore dalla loro raccolta (preferibilmente a freddo ).

Inoltre, per la sua produzione devono essere utilizzati esclusivamente processi meccanici, senza mai ricorrere all'uso di calore o sostanze chimiche.

Ma perché l'origine dell'olio extravergine è così importante? Principalmente perché determina la precisa varietà delle olive che vengono utilizzate nel processo produttivo. Diverse tipologie di oliva danno un sapore unico e caratteristico all'olio extravergine.

Un esempio di qualità è Olio Ciavatta, che utilizza esclusivamente olive autoctone che rendono questo prodotto pugliese equilibrato e in grado di esaltare ogni piatto, anziché coprirne il sapore.

Acquistare direttamente l'olio dalle aziende produttrici, quindi, dà la garanzia di ottenere un prodotto di alta qualità.

Come valutare la qualità di un olio extravergine artigianale e dalla provenienza certificata

Un metodo sicuro, soprattutto per i meno esperti, per valutare la provenienza e la qualità di un olio extravergine di oliva è quello di consultare i dati presenti sull'etichetta del prodotto.

Quest'ultima non è altro che una sorta di "carta di identità" che ci dà tantissime informazioni utili come, ad esempio, il metodo utilizzato dall'azienda produttrice per l'estrazione, la provenienza, il luogo di coltivazione delle olive e della sua trasformazione in EVO

Sempre dall'etichetta, poi, possiamo valutare i dati che riguardano la tabella nutrizionale, forniti da centri di analisi certificati in microbiologia. Importante porre attenzione, inoltre, alla presenza della dicitura 100% Made in Italy.

Per i più esperti, invece, ci si può affidare ai sensi per la valutazione della qualità e della provenienza di un olio extravergine. Per prima cosa, occorre sentirne il profumo, che deve richiamare quello dell'oliva e delle verdure.

Attenzione ai possibili odori di muffa e di rancido, segnali di un olio di scarsa qualità e di provenienza dubbia.

Altro criterio valido, anche se non il più sicuro, è il colore dell'olio. Questo elemento, infatti, ci torna utile per capire se un olio è di buona qualità. Ecco perché gli assaggiatori professionali, durante i panel test, si avvalgono di bicchieri blu e non trasparenti, proprio per non essere influenzati dal colore per dare la loro valutazione complessiva.

Diciamo che un olio artigianale varia da un giallo abbastanza chiaro a un verde molto intenso. Il colore varia in base alla tipologia di oliva utilizzata per la produzione del prodotto e dalla maturazione. Inoltre, elementi determinanti sono anche il tipo di terreno e il luogo in cui si trovano gli alberi di ulivo.

Bisogna diffidare, invece, da oli trasparenti o incolori, sintomi di scarsa qualità.

Infine, un palato esperto non può che scegliere di degustare un olio per valutarne la qualità e la provenienza. Questa fase serve a ricercare due elementi fondamentali in un olio, ovvero l'amaro e il piccante.

Questi due sapori sono elementi di pregio in un olio extravergine di oliva artigianale e se assaggiandone uno si percepiscono tali sensazioni significa che ci troviamo di fronte a un buon prodotto, che vale la pena acquistare e utilizzare per preparare e condire ogni tipo di pietanza.