Storia degli apparecchi ortodontici

L'ortodonzia è diventata una disciplina a sé stante alla fine del XIX secolo, ma l'uso di apparecchi per raddrizzare i denti risale a più di 3000 anni fa. Sebbene l'ortodonzia sia diventata una specialità riconosciuta solo nel 1880, il concetto di allineamento dei denti con apparecchi fissi risale infatti al 1000 aC circa. A tale proposito, ecco la storia degli apparecchi ortodontici che hanno contribuito all’adozione delle moderne tecniche di correzione dentale.

 

Le origini degli apparecchi ortodontici

Le prove raccolte dalle mummie egizie mostrano che queste antiche civiltà montavano apparecchi sui denti, presumibilmente per correggere le malocclusioni. Gli archeologi infatti hanno scoperto diverse mummie con semplici bande di metallo avvolte attorno ai singoli denti. Le prime testimonianze di apparecchi utilizzati per raddrizzare i denti risalgono al 1000 aC circa, e ciò si evince dal ritrovamento di alcuni resti umani di epoca etrusca in cui si nota la presenza di materiali metallici sui denti dei teschi. L’antico medico greco Ippocrate (460 aC–370 aC) è in tal senso è considerato una delle figure più illustri nella storia della medicina, in quanto pubblicò le sue idee sulla correzione delle irregolarità dei denti nel lontanissimo 400 aC. Denti legati con un filo d'oro, presumibilmente un antico precursore di quello moderno, furono tra l’altro trovati in una tomba romana in Egitto.

 

Periodo post medievale

Dopo i primordiali apparecchi ortodontici nel Rinascimento europeo del XIV-XVII secolo furono molti gli scienziati che studiavano l'anatomia dentale, in particolare il poliedrico Leonardo da Vinci. I suoi disegni infatti includevano studi dettagliati sulle proporzioni del corpo e nei suoi dipinti usava dettagli come la relazione labbro-dente, le proporzioni del viso e degli stessi denti. Un dentista francese ampiamente considerato il padre dell'odontoiatria moderna, a seguito della consultazione di questi preziosi manoscritti, ha indicato i metodi per raddrizzare i denti dedicando un capitolo all'argomento. Nello specifico ha descritto l'uso di fili di legatura per raddrizzarli, così come il primo apparecchio di espansione noto come fascia. Un altro francese di nome Boudet è stato invece colui che pubblicò un libro con un capitolo dedicato all'allineamento dei denti, ed in particolare l’argomento si soffermava sull'estrazione dei premolari allo scopo di migliorare la crescita della mascella e ridurre l'affollamento nella bocca.

 

XIX secolo

L'ortodonzia nell'ultima parte del 19° secolo è stata guidata in gran parte dal dentista americano Edward Angle (1855–1930), che era ampiamente considerato il padre di questa tecnica moderna. Il suo arco di espansione (arco E), fu introdotto nel 1887 e nello specifico si trattava di un apparecchio che utilizzava un filo sulla superficie labiale dei denti, supportato da fascette di serraggio sui molari che erano a loro volta legati agli altri denti. Successivamente dopo essersi recato nell’Università del Missouri il suddetto scienziato ideò il termine malocclusione per descrivere posizioni irregolari dei denti, così come la classificazione delle anomalie mascellari.

 

Era moderna

Le tecniche dentali descritte da Edward Angle hanno continuato a dominare l'ortodonzia all'inizio del XX secolo. Gli sviluppi nella tecnologia dei metalli tuttavia hanno facilitato la creazione di bande con attacchi saldati in grado di controllare le rotazioni. L’attacco a perno e tubo di Angle sviluppato nel 1911 divenne ad esempio molto popolare tra gli ortodontisti dell'epoca, ma richiedeva un alto livello di destrezza e fu presto sostituito dalla staffa ad arco a nastro e brevettato da Renfroe nel 1960. Il concetto di legare direttamente gli attacchi alla superficie dei denti è stato descritto per la prima volta da Newman nel 1965 e che potevano essere montati su denti senza bande metalliche. Nell'anno 1979, Lawrence Andrews ha sviluppato invece archi che si utilizzavano per fornire il controllo tridimensionale dei denti senza bisogno di essere regolati (apparecchio a filo diritto). L'adozione dell'imaging computerizzato 3D in ortodonzia è stato lo sviluppo più fondamentale del 21° secolo. Oltre a usare la tecnologia per pianificare il trattamento e creare modelli di studio virtuali, la progettazione assistita da computer si rivela oggi preziosa per progettare e creare staffe personalizzate e rendere gli apparecchi ortodontici più confortevoli, funzionali e realizzati con materiali a prova di rigetto.